“Dopo. Viaggio al termine del cratere”: la storia infinita di un terremoto negato/ Mario Di Vito

Racconto, reportage, inchiesta: la storia di Dopo. Viaggio al termine del cratere di Mario Di Vito si snoda tra le persone e i luoghi devastati dai terremoti del 2016 e del 2017 a cavallo tra le Marche, l’Abruzzo, l’Umbria e il Lazio. Gli occhi non sono puntati tanto sulla tragedia in sé, quanto su tutto quello che è successo – anzi, non è successo – dopo, quando i riflettori si sono via via spenti e la commozione se n’è andata, lasciando spazio solo al silenzio e all’indifferenza.

Le vacanze da ragazzino a Pretare e il ritorno nel borgo distrutto, il maceratese a pezzi e la strategia dell’abbandono, l’Abruzzo che «ringrazia del niente» che gli è stato dato, Amatrice come un checkpoint di Berlino Est, il deltaplano di Castelluccio e l’attacco speculativo a un territorio che si pensava intoccabile ma che dopo il sisma sembra una tavola apparecchiata per soddisfare i peggiori appetiti, la terra che non smette di tremare, la neve, la polvere e il punk hardcore: un viaggio senza ritorno al termine del cratere in cui la cronaca si mischia con il racconto in prima persona dell’autore, perché inseguire le storie è un modo per resistere. Sperando che serva a qualcosa.

E’ la prima produzione editoriale in ebook dell’osservatorio sul doposisma Lo stato delle cose. Con una prefazione di Silvia Ballestra.

Nella primavera una versione cartacea di Dopo. sarà nelle librerie per i tipi di Poiesis Editrice.

L’autore. Mario Di Vito è nato nel 1989. Cronista dalla costa adriatica per il quotidiano Il Manifesto, ha seguito in prima persona le vicende legate ai terremoti del 2016 e del 2017. Tra le altre cose, fa anche manovalanza culturale in progetti vari ed eventuali. È autore di due romanzi noir: Il male minore (Edizioni Ae, 2016) e Due minuti a mezzanotte (Fila 37, 2018). Sempre nel 2018 ha realizzato, con Marco Di Battista, il documentario sugli sfollati del sisma Vista mare obbligatoria autoprodotto dallo Stato delle cose. Fuma troppo, beve di conseguenza, tifa l’Ascoli e sta andando a vivere in campagna con Sibilla e il carlino Romualdo.