Il cimitero monumentale di Ussita conserva il suo valore simbolico per tutti gli abitanti del paese, anche adesso che il sisma lo ha sgretolato impietosamente. Il terremoto non ha risparmiato nemmeno la sua torre alta circa 40 metri, un tempo punto di riferimento nel paesaggio e oggi implosa, collassata su stessa.
Era il più monumentale dei cimiteri dell’area, quello di Ussita, sorto dove sin dal 1382 si ergeva un castello e sottoposto nel corso dei secoli a modifiche che ne hanno accresciuto il valore architettonico e artistico.
I Vigili del fuoco ci fanno strada, precedendoci con il loro mezzo lungo la salita, fino alla sommità. Il cimitero appare all’improvviso, bianchissimo contro il cielo, e domina il paesaggio circostante: una vista che toglie il fiato. I Vigili del fuoco ci accompagnano tra i detriti, tra le lapidi sconnesse e sbriciolate che affiorano tra le pietre del crollo.
Anche la tomba monumentale del cavalier Francesco Arsini, che aveva contribuito alla costruzione del cimitero – insieme al cardinal Gasparri e al senatore Cesare Silli e su progetto dell’architetto Leonori – è danneggiata irrimediabilmente; suo, l’angelo caduto, riverso al suolo, in un grido silenzioso e interminabile.
Come altri centri colpiti dai terremoti del 2016/2017, Ussita è ormai un paese in cui non si può morire: il cimitero inagibile non può accogliere più nessuno.
Gli autori.
Claudia Ioan nasce a Roma nel 1965, dove si laurea in Scienze politiche con indirizzo Politico-Internazionale. Vive e lavora a Perugia. Appassionata di fotografia, si è dedicata per molti anni alla propria formazione attraverso corsi e workshop con autori di riferimento, nonché frequentando attivamente l’ambiente dell’associazionismo fotografico umbro e romano. Dirige da anni il Digital Daylight, concorso di fotografia digitale estemporanea.Nel gennaio 2016 è stata selezionata dal mensile Style Magazine del Corriere della Sera come uno dei sei talenti fotografici del web e delle piattaforme di condivisione della fotografia. È collaboratrice didattica del Did, il dipartimento didattico della Fiaf, Federazione italiana associazioni fotografiche. È coordinatrice artistica regionale per l’Umbria del progetto fotografico collettivo nazionale della Fiaf “La famiglia in Italia”. Nel 2015 è cofondatrice insieme con Massimiliano Tuveri di Officine Creative Italiane, laboratorio di comunicazione creativa che realizza come collettivo progetti fotografici anche su commissione, organizza mostre ed eventi di fotografia, concorsi fotografici e workshop.
Massimiliano Tuveri nasce a Roma nel 1967 dove attualmente vive e lavora. Fotografo professionista, da sempre appassionato di arti visive. Dal 2011 si occupa di street photography e fotografia di reportage, realizzando diversi lavori che verranno esposti in Italia e all’estero, ma soprattutto accrescendo la propria fame artistica, abbracciando ed unendo la passione per il racconto fotografico con la scrittura. A gennaio 2016 il mensile “Style Magazine” del Corriere della Sera lo annovera tra i 6 fotografi italiani emergenti sulle piattaforme digitali. È collaboratore del dipartimento didattico della Fiaf (Federazione italiana associazioni fotografiche). All’inizio del 2015, è cofondatore, insieme con Claudia Ioan, di Officine Creative Italiane, laboratorio di comunicazione creativa che oltre a curare la realizzazione come collettivo di progetti fotografici e di reportage, in proprio e su commissione, si occupa di organizzare eventi, mostre, corsi e workshop sempre nell’ambito delle arti visive.
Il progetto “Lo stato delle cose” è interamente autofinanziato e reso possibile dalla spontanea partecipazione di fotografi e autori nonché dalla collaborazione e dal supporto, non economico, degli enti locali, istituzioni, associazioni e società che ne hanno condiviso gli intenti documentari.
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