San Severino Marche

Immagini e testo di Nicola Maiani
A San Severino Marche fra il 9 e il 13 ottobre 2017

Qualcosa vuol dire l’impressionante impennata di consumo di psicofarmaci nel cratere marchigiano dopo il terremoto. Sono numeri che ci fanno capire immediatamente, al di là di ogni dubbio, che il vero dramma del terremoto è il senso di incertezza che lascia nella popolazione, quel senso di inquietudine continua che fa trasalire ad ogni porta sbattuta, che non permette di dormire tranquilli, che fa si che molte persone ancora oggi, a un anno dal sisma, abbia bisogno di farmaci per poter vivere nella “normalità”. Ed ecco che le immagini della sede del Comune di San Severino o della Cattedrale di Sant’Agostino, ancora inagibili da quel giorno, assumono immediatamente una valenza diversa; perché chi non ha vissuto sulla propria pelle un dramma simile, non può comprendere fino in fondo che ogni giorno di ritardo nel ripristinare gli edifici che gli abitanti vivevano quotidianamente, è un giorno in più in cui gli abitanti si trovano a rivivere quei giorni che hanno, per sempre, cambiato le loro vite. Eppure, a un anno dalle fortissime scosse del 26 e 30 ottobre 2016, San Severino Marche è il primo comune della regione ad essere stato completamente liberato dalle macerie del sisma. Proprio il 28 ottobre si sono concluse le ultime operazioni di rimozione degli scarti degli edifici demoliti. Ma non basta. La strada per la rinascita è ancora tutta in salita.

L’autore. Nicola Maiani è nato a Roma nel 1975 ed è lì che lavora in ambito fotografico fin dai primi anni del 2000. È specializzato in fotogiornalismo e reportage e collabora con numerose Ong per le quali ha lavorato in Benin, Kenya, Nicaragua, Nepal, Grecia e sul confine siriano dal versante turco.