Immaginate di essere sorpresi a letto da una terribile scossa di terremoto. Questo è quanto ha dovuto vivere Valentina , moglie di Tonino che per una malattia virale è da molti anni tetraplegico completo.
Valentina ricorda l’angoscia di quegli interminabili secondi e ci racconta: ” Devi proteggere tuo marito e tua madre di 96 anni. Non puoi scappare, perché entrambi i tuoi cari sono costretti su una sedia a rotelle. Sei atterrita e ti senti totalmente impotente e disorientata per il panico che ti assale. Ma non c’è tempo da perdere perché tutto, ripetutamente, continua ancora a tremare. E allora lentamente riprendi coscienza , ti accorgi dei danni che ha subito la tua casa, che però grazie a Dio è rimasta in piedi. Poi, con l’aiuto dei figli, ce la fai a portar fuori Tonino e mamma e ad uscire tutti indenni.
Così il 30 ottobre 2016 siamo scappati dalla nostra casa resa inagibile dal terremoto. E dopo essere stati ospitati presso il Centro Giovanni Paolo II di Montorso (Loreto), la Vigilia di Natale 2016 siamo rientrati a San Severino, ospiti nella Villa della famiglia Teloni a Cesolo, dove abbiamo trovato un appartamento accessibile.
Qui abbiamo provato l’emozione di aver ritrovato l’intimità di una casa e di poter vivere in essa, di nuovo, il calore della nostra famiglia.
Ci siamo sentiti confortati dalla bellezza di questa Villa incantevole e del suo parco E qui la nostra avventura continua ancora, come le tante storie di disagio e di coraggio delle altre famiglie ospitate. Insieme abbiamo ritrovato un po’ di serenità e di fiducia, con la normalità dei bambini che vanno a scuola e dei genitori che vanno e tornano dal lavoro; qui in questo periodo sono anche nati due bambini!
Ma questa situazione è provvisoria perché la convenzione con la Regione Marche per l’ospitalità presso la Villa dei Teloni dovrebbe cessare il 31 dicembre 2017. Al momento non ci sono notizie certe di proroghe della convenzione, proroghe che in ogni caso dipendono innanzitutto dalle decisioni della Regione, ma anche dalla disponibilità dei Teloni a proseguire l’ospitalità dei terremotati, rimandando ancora la ripresa della loro abituale attività.
Questa incertezza ci crea grande preoccupazione perché questo alloggio è l’unico che abbiamo trovato a San Severino, veramente accessibile e con gli spazi necessari che consentono a Tonino di muoversi autonomamente in casa, con la sua carrozzina elettronica che comanda con la bocca. Non basta infatti una rampa o un ascensore per rendere un’abitazione accessibile a chi sta sulla sedia a rotelle, ma occorrono tanti altri accorgimenti.
Nel frattempo, prosegue Valentina, ho continuato a cercare presso le agenzie immobiliari o direttamente dai privati, ma non ho trovato a San
Severino un’altra abitazione adatta alle condizioni di Tonino. I lavori di riparazione della nostra casa non possono ancora iniziare perché
non abbiamo ricevuto il decreto autorizzativo dell’Ufficio Sisma Regionale e se l’ospitalità di Villa Teloni non potrà proseguire fino al nostro rientro nella nostra casa e se non emergeranno altre soluzioni adeguate, dovremo lasciare San Severino.
Ma questo comporterebbe di dover lasciare anche la rete di aiuti e di assistenza costruita nei 15 anni della malattia di Tonino, che ci consente di vivere insieme la malattia in casa, evitando il trasferimento di Tonino in una casa di cura”.
Questo è il racconto di Valentina. Ma intanto eccoli Tonino e Valentina (la mamma è deceduta pochi mesi fa), sereni e fiduciosi. Nonostante tutto, infatti, Tonino continua a parlare di tutto ciò che gli è successo dal 2002 a oggi come di un’avventura, mai come di una disgrazia,
perché ha la certezza che potrà comunque sempre contare su sua moglie Valentina.
L’autore. Nicola Maiani è nato a Roma nel 1975 ed è lì che lavora in ambito fotografico fin dai primi anni del 2000. È specializzato in fotogiornalismo e reportage e collabora con numerose Ong per le quali ha lavorato in Benin, Kenya, Nicaragua, Nepal, Grecia e sul confine siriano dal versante turco.
Il progetto “Lo stato delle cose” è interamente autofinanziato e reso possibile dalla spontanea partecipazione di fotografi e autori nonché dalla collaborazione e dal supporto, non economico, degli enti locali, istituzioni, associazioni e società che ne hanno condiviso gli intenti documentari.
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