Uscendo dalla strada statale 261 per salire al paese ci si imbatte subito nella chiesa di San Demetrio con il suo campanile, perfettamente in ordine. Ci si fermasse lì, l’impressione dello stato in cui versa il paese risulterebbe ingannevole.
Salendo in direzione San Giovanni si scorge in lontananza la chiesa di Santa Maria dei Raccomandati ancora puntellata per la messa in sicurezza dopo il sisma. Proseguo pochi passi fino ad arrivare nella piazza dove si affaccia Palazzo Cappelli: l’edificio è visibilmente danneggiato e transennato e nella piazza c’è un container adibito a negozio di alimentari. E’ il negozio “Alimentari Dina” prima ospitato da un fabbricato basso davanti a Palazzo Cappelli e ora operativo nel container dove è gestito non senza difficoltà ancora da Dina e dalla figlia Lara che mi raccontano anche le gravi traversie del dopo terremoto.
Salendo la scalinata verso San Demetrio vecchia incontro due ragazzi, Luca e Ludovico. Li fotografo e gli faccio qualche domanda sul terremoto. Luca, per esempio, il 6 aprile 2009 frequentava la quinta elementare. L’adolescenza l’ha vissuta così nella precarietà abitativa del doposisma e adesso, all’indomani di un lungo periodo trascorso in un Map, è finalmente tornato a vivere nella casa appena restaurata.
Salendo ancora trovo le vecchie scuole elementari danneggiate e in stato di abbandono. Più avanti un complesso nuovo dedicato ad attività culturali.
Un signore, Giorgio, mi indica la strada per raggiungere il complesso dei Map, donato dalla Regione Trentino Alto Adige. Qui trovo la signora Laura con i figli Antonio e Lucia che mi mostra l’interno della sua abitazione e gentilissima mi offre anche una fetta di torta, dimostrando apprezzamento per l’interesse che le ho espresso sulla loro realtà. Mi racconta la sua storia post terremoto, dai primi mesi di ospitalità a casa di alcuni parenti, poi in un camper, poi ancora cinque anni in affitto e ora in questo Map mentre si stanno costruendo una casa nuova.
Ritornerò in paese per affrontare una visita nel vuoto di San Demetrio Vecchia, quasi disabitata e con la maggior parte dei fabbricati puntellati. Uno scenario che mi appare disarmante.
Ripresa la macchina salgo verso la frazione di San Giovanni, dove incontro Anna Maria. Mi racconta la sua storia mentre si passeggia nel paese: è titolare di un agriturismo aperto nel 2006 e poi danneggiato dal terremoto, fino alla riapertura nel 2015. Ci sono anche storie di rinascita in questa terra ferita.
L’autore. Tiziano Torreggiani è ingegnere ed ex dirigente Eni (ora in pensione). Fotografo autodidatta da oltre 40 anni è fra gli autori attivi nel Circolo Fotografico Milanese. I suoi temi nella fotografia spaziano fra street photography, urban landscape e fotografia di scena.
Il progetto “Lo stato delle cose” è interamente autofinanziato e reso possibile dalla spontanea partecipazione di fotografi e autori nonché dalla collaborazione e dal supporto, non economico, degli enti locali, istituzioni, associazioni e società che ne hanno condiviso gli intenti documentari.
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