“Mai visto niente del genere. Due dischetti di vetro cerchiati di metallo davanti agli occhi. È cieco? Capirei se fosse cieco, se volesse nascondere occhi che non vedono. Ma non è cieco. I dischetti sono scuri, dall’esterno sembrano opachi, però lui ci vede attraverso. Mi spiega che sono un’invenzione nuova. – Proteggono gli occhi dal riverbero del sole – dice. – Sarebbero utili qui nel deserto. Ti evitano di strizzare gli occhi in continuazione.” (J.M. Coetzee, Aspettando i barbari, Einaudi)
Sembrano tutti aspettare qualcosa. i cani randagi stesi al sole, i bambini, gli anziani seduti sulle panchine, le donne e gli uomini con lo sguardo fisso oltre le recinzioni del cantiere.
“Qua esci , cammini e non incontri mai nessuno…poi ti scocci. Il terremoto è così, prima c’era tutto e ora non c’è niente. Neanche un bar…per comprare un giornale devo andare fino a L’Aquila, in centro. Dentro, dentro, dentro, ad aspettare quello che ci dice la televisione”.
Giovanni, pensionato, davanti alla porta di casa, al secondo piano di uno degli edifici del progetto case a Roio.
L’autrice. Allegra Martin, Vittorio Veneto 1980. Attualmente vive e lavora a Milano. Si laurea in architettura nel 2007 presso lo IUAV di Venezia dove ha studiato con Guido Guidi. Il suo lavoro è stato esposto in Italia presso importanti istituzioni e gallerie, quali Viasaterna Arte Contemporanea, la Triennale di Milano, la Biennale di Architettura di Venezia, Forma Milano, il Macro di Roma, la Fondazione Fancesco Fabbri e Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea; all’estero presso l’Istituto internazionale di Architettura di Lugano, la Galerie f5.6 di Monaco, Breadfield a Malmo. Nel 2014 viene pubblicato “Lido. A sud di nessun nord” (Osservatorio Fotografico, Ravenna, 2014) e “Double bind” (Quinlan editore, 2015). Il progetto “L’attesa” è nato a L’Aquila nel 2013, durante l’esperienza di Confotografia.
Il progetto “Lo stato delle cose” è interamente autofinanziato e reso possibile dalla spontanea partecipazione di fotografi e autori nonché dalla collaborazione e dal supporto, non economico, degli enti locali, istituzioni, associazioni e società che ne hanno condiviso gli intenti documentari.
Per informazioni e contatti con Lo stato delle cose scrivere qui: osservatoriolostatodellecose
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