Non ci sono più abitanti a Nottoria, frazione di Norcia devastata dal terremoto del 30 ottobre 2016. L’unico rimasto a custodire le macerie è un ex pastore ora pensionato di 65 anni, Ezio. Sposato, la moglie vive attualmente in un albergo vicino Perugia e ritornerà con la figlia non appena pronta la nuova “sistemazione”.
Abita in due roulotte, vicino alla “Pianta”, come la chiama lui, una maestosa quercia di 750 anni. Non importa che non ci viva più: Ezio non vuole saperne di allontanarsi dalla sua vecchia casa, lesionata e pericolante, con gravi lesioni strutturali. Neppure i carabinieri sono riusciti a evacuarlo. La tenacia e l’attaccamento alla sua terra lo hanno reso unico, ed è riuscito a ottenere l’edificazione di una casetta, di 60 metri quadrati per il suo nucleo familiare ed altre due per altrettante famiglie, nel luogo dove le roulotte sono state parcheggiate dopo il 30 Ottobre 2016. Finché a ad agosto le due roulottes sono state spostate per far posto alle ruspe per l’effettivo inizio del cantiere.
In compagnia di una bottiglia di vino e di Fabrizio, una capra, passa le sue giornate nei ricordi di un tempo passato, immerso nelle immagini della madre e del padre, pastore come lui, morto a 90 anni. Si aggira tra le rovine del suo amato ed antico borgo, come una sorta di custode di una memoria ridotta in frantumi.
Alcuni mesi fa, rischiando la propria vita, racconta, ha tentato invano di fermare alcuni malviventi durante il furto di un antico quadro da una delle due chiesette squarciate dal sisma.. Oggi aspetta con ansia il momento dell’arrivo della nuova casa per ritrovare l’unione con la sua famiglia. Il dolore, la sofferenza, il terrore della terra che non smette di tremare lo hanno reso fragile e il pianto scorre facile sul suo volto scavato dal sole mentre mi accompagna fra le rovine di Nottoria.
L’autore. Antonello Di Gennaro, è nato a Matera dove vive e lavora come fotografo. Svolge una costante attività didattica presso istituti tecnici professionali e associazioni culturali nel Sud Italia. Ha realizzato diversi cataloghi d’arte relativi a mostre di scultura. Svolge la sua ricerca sociale, etnografica e antropologica sulle minoranze etniche e religiose, le popolazioni nomadi e i migranti del Mediterraneo. Si è occupato con uno studio di architettura di un progetto di ricerca sui lineamenti della storia dell’architettura materana. Nell’ambito di lavori di corporate ha collaborato con diverse committenze tra le quali: Università Federico II di Napoli , Università della Basilicata, Triennale di Milano, Polidesign, Gruppo Busnelli, Istituto Commercio Estero, Consorzio del Pane di Matera, General Costruzioni Lucana, Zetema, Neos Architettura, Nicoletti Salotti, Regione Basilicata, Brecav S.r.l. Ha esposto in diverse gallerie nazionali e internazionali. Le sue foto sono state pubblicate sulle più importanti riviste nazionali di arte e architettura. Ha pubblicato con le case editrici: Federico Motta Editore, Testo & Immagine, La Cometa, Opera & Opera, Graficom Edizioni, Altrimedia edizioni, R&R edizioni, Edizioni Giannatelli, La Bautta.
Il progetto “Lo stato delle cose” è interamente autofinanziato e reso possibile dalla spontanea partecipazione di fotografi e autori nonché dalla collaborazione e dal supporto, non economico, degli enti locali, istituzioni, associazioni e società che ne hanno condiviso gli intenti documentari.
Per informazioni e contatti con Lo stato delle cose scrivere qui: osservatoriolostatodellecose
Per essere aggiornati sugli appuntamenti e iniziative dello Stato delle cose potete seguirci anche sui social network seguiteci anche sulla pagina Facebook e sul profilo Instagram ufficiali del progetto.