Collebrincioni è un piccola frazione dell’Aquila che oggi dopo il terremoto, visto che in molti sembra abbiano trovato una sistemazione altrove, ha una popolazione stimata di circa 200 abitanti. Pochissima gente in giro allora, un piccolo negozio di alimentari aperto alcune ore al giorno, una chiesa prefabbricata e una comunità coesa. Molte case forse erano già abbandonate prima del terremoto. Nello scenario del paese si notano edifici già ripristinati e diverse case solo messe in sicurezza con travi e colonne di rinforzo.
Arrivato nella piazza della chiesa di Collebrincioni incontro Luigi, al quale mi rivolgo per informazioni. Ho fortuna perché scopro che è una figura di riferimento nel paese, dove tra l’altro fa anche da assistente al parroco. Sta aspettando che Serenella apra il negozio di alimentari, danneggiato dal terremoto e rinforzato con travi in attesa della ricostruzione. Luigi mi racconta dei primi tempi dopo il terremoto, di una spedizione di volontari di Piacenza e di quanto siano stati bravi. E’ stato l’inizio di una chiacchierata finita a pranzo con il parroco e alcuni operai entrando così nel cuore della comunità e delle sue storie.
Come quella di Serenella, la titolare dell’alimentari di Collebrincioni, che mi porta a vedere il suo ex appartamento nel Progetto Case, ormai vuoto e abbandonato qualche settimana prima in seguito alle problematiche del crollo di alcuni balconi in un analogo complesso a Cese di Preturo. Ora vive in un Map, a pochi passi da casa di Giacinta. A presentarmi Giacinta è anche qui Luigi: classe 1920, vive da sola nel suo appartamento MAP. La figlia con una storica A112 viene spesso a trovarla, ma lei, ci tiene a dirlo, è autonoma. Mi apre anche le porte della sua casa. Mi faccio raccontare un po’ della sua storia e poi lei mi mostra il suo appartamento e dalla sua dispensa prende una bottiglia di vino rosso che apre per me. Grazie Serenella, grazie Luigi, grazie Giacinta e grazie Collebrincioni per il tempo condiviso.
L’autore. Tiziano Torreggiani è ingegnere ed ex dirigente Eni (ora in pensione). Fotografo autodidatta da oltre 40 anni è fra gli autori attivi nel Circolo Fotografico Milanese. I suoi temi nella fotografia spaziano fra street photography, urban landscape e fotografia di scena.
Il progetto “Lo stato delle cose” è interamente autofinanziato e reso possibile dalla spontanea partecipazione di fotografi e autori nonché dalla collaborazione e dal supporto, non economico, degli enti locali, istituzioni, associazioni e società che ne hanno condiviso gli intenti documentari.
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