Cessapalombo è un borgo che ricade nella più classica tipologia del comune marchigiano per eccellenza; situato in cima ad un colle è circondato da alte mura ed è strutturato come un tradizionale esempio di borgo medioevale. Il comune è stato fortemente colpito dal sisma del 2016, più dell’80 per cento dei fabbricati è stato danneggiato in maniera più o meno grave. Il paese conta circa 500 abitanti che, nel momento dell’emergenza, sono stati aiutati dal Comune e Protezione civile con due campi di accoglienza: a Cessapalombo e a Montalto sono infatti state accolte rispettivamente 120 e 80 persone. Tutti quelli che hanno potuto, sono riusciti a trovare alloggio in abitazioni di parenti o amici che non avevano subito danni, mentre gli altri sono stati ridistribuiti sul territorio appena terminata la fase di prima emergenza. L’amministrazione è stata attenta nel prendere provvedimenti che consentissero alle persone di non doversi spostare sulla costa o nelle strutture ricettive distanti dal paese, mantenendo quindi il nucleo della comunità e del paese vero e proprio che è formato dalle persone prima di tutto. Ad esempio il ristorante locale ha ricevuto l’incarico per la preparazione dei pasti per i due centri di accoglienza e il fornaio locale (che serve diversi paesi limitrofi) ha potuto mantenere intatta l’attività grazie a una rapidissima messa in sicurezza e sistemazione del laboratorio di produzione del pane. Ne risulta un paese dove, a un anno dal sisma, si sta lavorando alacremente per mantenere saldo il senso della comunità e dare abitazioni stabili a coloro che stanno ancora in sistemazioni temporanee quali roulotte o container.
Il cantiere di realizzazione delle Sae (Soluzioni abitative di emergenza) a Cessapalombo.
L’autore. Federico Moschietto è nato ad Alba nel 1983 e si laureato in Architettura nel 2005. Vive e lavora a Moncalieri. Dal 2010 si appassiona al mondo della fotografia compiendo ampi studi da autodidatta che lo portano, dal 2015 a praticare la professione di architetto e di fotografo facendo reportage di cerimonie, fotografie di architettura e diversi progetti personali legati al reportage. Ottiene diversi risultati positivi a concorsi e manifestazioni nazionali arrivando a esporre in diverse mostre negli ultimi tre anni. Attualmente sta portando avanti due progetti editoriali di cui uno sul tema del rapporto fra i bambini e le architetture, già in parte esposto a Paratissima Torino 2016.
Il progetto “Lo stato delle cose” è interamente autofinanziato e reso possibile dalla spontanea partecipazione di fotografi e autori nonché dalla collaborazione e dal supporto, non economico, degli enti locali, istituzioni, associazioni e società che ne hanno condiviso gli intenti documentari.
Per informazioni e contatti con Lo stato delle cose scrivere qui: osservatoriolostatodellecose
Per essere aggiornati sugli appuntamenti e iniziative dello Stato delle cose potete seguirci anche sui social network seguiteci anche sulla pagina Facebook e sul profilo Instagram ufficiali del progetto.