Camerino, il monastero di Santa Chiara
Immagini e testo di Giulia Bottiani. A Camerino fra il 2 e il 9 ottobre 2017
Il monastero di Santa Chiara fu costruito da Giulio Cesare Varano nell’intento di ricondurre in patria la figlia Camilla, entrata, con il nome di Suor Battista, nel monastero di Santa Chiara a Urbino. La costruzione, caratterizzata da un elegante chiostro rinascimentale, fu arricchita con opere d’arte prima di essere donata alle religiose, con atto notarile e pubblica cerimonia nel 1484. La chiesa, già dedicata a Santa Maria Nova, occupa un’intera ala, da una strada all’altra, insieme al coro. In esso, antico luogo di sepoltura delle monache, è conservato il famoso coro ligneo di Domenico Indivini da Sanseverino, realizzato nel 1487. Ingenti i danni determinati dal sisma del 2016.
L’autrice. Architetto e fotografa, Giulia Bottiani, si è laureata in Architettura al Politecnico di Milano. Inizia a fotografare durante gli studi universitari, maturando l’interesse verso la fotografia di architettura e del paesaggio antropizzato. Il percorso di studi focalizzato a sviluppare conoscenze tecniche legate alla progettazione le consente di poter dare una lettura particolare e specifica dell’architettura tramite la fotografia. Dopo la laurea ha conseguito in master in Fotografia e visual design alla Naba di Milano. Ha lavorato da Camera, Centro italiano per la fotografia a Torino, e ha all’attivo diverse pubblicazioni editoriali fra libri e riviste nel quadro del dibattito sull’architettura contemporanea.
